INTERVISTA A CHRISTIAN BALZO, ALLENATORE DELLA SERIE D UNDER18 PER CLUB76 GOLD PLAYASTI.
Come ti sei avvicinato al mondo del Volley?
Ho iniziato con il Minivolley, successivamente Stefano Gay mi ha trascinato nel mondo agonistico come suo secondo allenatore.
C’è una figura di riferimento, un modello a cui ti ispiri nel tuo lavoro?
No assolutamente, sono alla continua ricerca di aggiornamenti. Cerco di prendere del buono da chiunque me lo proponga.
Sono le giocatrici a doversi adeguare alle richieste del Tecnico oppure è il Tecnico che deve cucire la propria squadra in base alle caratteristiche delle atlete?
Direi entrambi, poi dipende sempre dal contesto in cui ci si trova! Il tecnico deve sempre portare avanti le proprie idee, ma occorre anche predisporsi a fare qualche passo indietro. Non tutte le atlete sono ricettive allo stesso modo, ma è anche possibile insegnare loro ad adattarsi.
Cosa rende unica la tua squadra?
Sto cercando di scoprirlo pian piano. Siamo ancora all’inizio per quel che mi riguarda. Sicuramente la costanza delle presenze sta giocando a loro favore.
Segui da solo la preparazione della squadra o sei affiancato da qualche collaboratore?
Con me ci sono Francesco, Emma e Gabriele (preparatore atletico). In più ho la fortuna di potermi confrontare quotidianamente con Gianluca e Chiara, allenatori di Under 13 e Under 14. Ultimo ma non per importanza, il nostro super Team Manager Sandro.
Quali sono i principi su cui si fonda il tuo allenamento?
Sto puntando tanto sulla percezione individuale, a tal proposito abbiamo inserito lo studio a video. Mi interessa che la correzione non sia fine a se stessa ma sia compresa e giustificata anche agli occhi delle atlete. Inoltre credo molto nella cultura delle ripetizioni, a maggior ragione quando si ha che fare con un gruppo giovane.
Hai un rito scaramantico che ripeti prima di ogni partita?
Se dimentico la videocamera o l’orologio torno indietro a prenderli, devo averli sempre con me… ma non credo sia scaramanzia!
Qual è stata la tua più grande soddisfazione fino ad oggi?
Sicuramente aver trovato un ruolo in questo contesto!
Progetti per il futuro? Hai un sogno nel cassetto?
Pallavolisticamente pochi progetti e molti sogni…
Quanti margini di miglioramento pensi abbia la tua squadra?
Sicuramente molti! Il primo ostacolo è mentale, non si possono scindere testa e tecnica. Per apprendere è necessario essere predisposti, ma a quest’età le distrazioni sono tante. Siamo sulla buona strada, anche se lunga e in salita!
Credi che il salto di categoria sia troppo impegnativo?
Effettivamente per me è una situazione che rientra nella norma. Il 90% di queste atlete è passato da un giorno all’altro da un campionato Under 14 ad una Serie D. Certamente questo passaggio è impegnativo e adesso ci preme raggiungere il livello. Giocare contro squadre già rodate ed esperte crea spesso un senso di soggezione… ma non è forse questo lo step più importante da superare?
Nell’organico ci sono un paio di Atlete più grandi, cosa ti aspetti da loro?
Becky e Fiamma, pur essendo molto giovani (16 anni), hanno tantissima esperienza in più. Sono due ragazze splendide che hanno una gran voglia di fare, da loro mi aspetto innanzitutto che continuino a crescere. Inoltre vorrei che fossero un esempio di dedizione e agonismo per le più piccoline. Non sarà un ruolo semplice, ma sono le persone giuste!
C’è un messaggio che vorresti lanciare alla tua squadra?
Vorrei che le atlete capissero davvero quanto teniamo al loro percorso. A volte noi coach possiamo sembrare duri, ma non è facile sviluppare tutto ciò che ci prefissiamo all’inizio della stagione. Comunque tutto quello che viene fatto, lo facciamo per la squadra!