Intervista a GIULIA PALAZZO, ALLENATRICE E SCOUTMAN DEL CLUB76 GOLD REALE MUTUA FENERA CHIERI.
Quali ruoli ricopri all’interno del Club?
Primo Tecnico del gruppo Under 12 e Terzo Tecnico e Scoutman del gruppo Under 18 Serie B2.
Come ti sei avvicinata al mondo del Volley?
Ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di 6 anni e da lì non me ne sono mai più staccata. Al momento ho smesso di giocare per validi motivi, ma ho avviato la mia carriera da allenatrice circa 6/7 anni fa presso un’altra società e poi lo scorso anno ho iniziato il mio percorso all’interno del Chieri 76. La pallavolo è la mia passione, quindi spero di riuscire a trasmetterla alle mie bimbe che sono all’inizio di questa meravigliosa avventura, ma anche alle ragazze del gruppo più grande.
C’è una figura di riferimento, un modello a cui ti ispiri nel tuo lavoro?
Non mi sono mai soffermata a pensare chi mi potesse ispirare o meno, ma senza alcun dubbio dico: mia mamma! È lei ad avermi trasmesso la passione verso questo sport fin da piccola, sia come giocatrice che come allenatrice. Quindi se sono qui, devo un enorme ringraziamento soprattutto a lei.
Sono le giocatrici a doversi adeguare alle richieste del Tecnico oppure è il Tecnico che deve cucire la propria squadra in base alle caratteristiche delle atlete?
Credo che in una squadra, sia gli allenatori che le atlete debbano arrivare a viaggiare nella stessa direzione. Credo sia giusto che le atlete seguano il proprio coach, questo è quello che cerco di fare con le mie piccole proprio perché con loro sono il primo allenatore. Il mio obiettivo è di portarle verso di me in modo tale da diventare tutte insieme una cosa sola. È anche vero però che se un allenatore si rende conto che c’è qualcosa che non va con il suo metodo, che non riesce ad ottenere dalle proprie ragazze quello che si aspetta, dovrebbe provare a modificare qualcosa, cercare di capire cosa effettivamente non funziona, provare a mettersi nei panni delle giocatrici, in modo da poter raggiungere l’obiettivo che si è dato con il gruppo ma soprattutto per riuscire a lavorare in un contesto sereno.
Cosa rende uniche le tue squadre?
Per quanto riguarda il mio gruppo Under 12 c’è poco da dire: la loro semplicità, il loro essere così piccole e desiderose di apprendere uno sport come questo. Hanno così tanta energia che credo dovrebbero essere prese come esempio. Quello che riescono a trasmettermi quando siamo insieme mi fa sentire veramente bene! Amo questo gruppo perché finalmente lo vedo per quello che è davvero: piccole atlete, ma con grinta da vendere! Per quanto riguarda la squadra Under 18, posso dire che le rende uniche il fatto di essere un bel gruppo unito e anche questa cosa non è da tutti!
Segui da sola la preparazione della squadra o sei affiancata da qualche collaboratore?
Nel gruppo Under 12 sono da sola, mentre per quanto riguarda il gruppo delle più grandi, essendo io il Terzo Tecnico, per fortuna ho diversi collaboratori.
Quali sono i principi su cui si fonda il tuo allenamento?
Con le mie bimbe stiamo lavorando molto sulla tecnica, sul gioco e sullo sdrammatizzare gli errori e le difficoltà. Mi reputo un’allenatrice parecchio cazzuta, agonista, severa e pretenziosa quando serve, ma nel mio lavoro punto anche ad instaurare con le atlete un rapporto di fiducia e un clima scherzoso. Credo che essendo piccole, oltre ad aver bisogno di un punto di riferimento da seguire per l’apprendimento delle tecniche e del gioco della pallavolo, abbiano bisogno di qualcuno che le faccia sentire comunque sempre delle bambine, che stia dalla loro parte e che abbia la capacità di relazionarsi con loro anche ogni tanto in maniera scherzosa. Mi diverte molto vederle ridere quando ad esempio faccio la seria, ma ci butto in mezzo qualche battuta che loro non si aspettano: momento “risata mode on”!
Hai un rito scaramantico che ripeti prima di ogni partita?
Riti scaramantici da allenatrice non ne ho per ora, da giocatrice forse li avevo! Più che riti, sono magari delle abitudini automatizzate, di cui non ti rendi neanche conto. Magari negli atteggiamenti, nelle cose che faccio prima dell’inizio di una partita, ma non saprei proprio descriverli… Se una squadra è forte è forte sempre, a prescindere da scaramanzie o meno!
Qual è stata la tua più grande soddisfazione fino ad oggi?
Beh, da giocatrice ne ho avute parecchie! Da allenatrice posso dire sicuramente il fatto di essere venuta a lavorare per Chieri 76 e grazie a questa società sono stata inserita nel contesto della Selezione Regionale. Da allenatrice questa è davvero una grandissima soddisfazione per me! Inoltre, quest’anno mi è stata data la possibilità di mettermi a disposizione della Serie A, che è roba da pochi. Anche questo mi rende veramente felice, perchè ho la possibilità di vedere un contesto che mi piace parecchio!
Progetti per il futuro? Hai un sogno nel cassetto?
Progetti per il futuro non ne ho o comunque non li ho ancora ben chiari, ma sogni sì… che rimangono nel cassetto perché, qui sì che sono scaramantica, voglio vedere se con l’impegno e i grandi sacrifici che sto facendo riuscirò a raggiungerli!
C’è un messaggio che vorresti lanciare alle tue due squadre?
Mai arrendersi alle difficoltà che vi presenterà questo sport, tirarsi su le maniche e continuare a tirare fuori la grinta che avete dentro di voi! Vedrete che vi toglierete delle bellissime e grandissime soddisfazioni!