Intervista a Marco Aramini, Primo Tecnico del Club76 Silver Reale Mutua Fenera Chieri Under 16.
Come ti sei avvicinato al mondo del Volley?
Mi sono appassionato da ragazzino guardando la pallavolo in tv, poi ho iniziato a praticarla all’età di 13 anni per arrivare fino alla B2.
C’è una figura di riferimento, un modello a cui ti ispiri nel tuo lavoro?
Non ho un vero e proprio modello al quale mi ispiro. Mi piace molto seguire allenatori come Lorenzetti o Velasco per le loro idee sui giovani, per ampliare la mia conoscenza della pallavolo e rubare nuovi spunti da adattare alla mia realtà.
Sono le giocatrici a doversi adeguare alle richieste del Tecnico oppure è il Tecnico che deve cucire la propria squadra in base alle caratteristiche delle atlete?
Secondo me entrambe le cose. Un buon tecnico non deve imporsi stravolgendo un gruppo, ma deve lavorare in modo da sfruttare al massimo il potenziale di ogni singolo atleta nelle diverse situazioni; dall’altra parte le atlete, per un discorso di crescita e miglioramento personale e generale, devono sapersi adattare ad eventuali cambi e variazioni del sistema di allenamento.
Cosa rende unica la tua squadra?
Ciò che rende unica la mia squadra è il fatto di essere un gruppo molto affiatato, non solo in palestra, ma anche l’attitudine a lavorare sodo e ad adattarsi ad ogni situazione.
Segui da solo la preparazione della squadra o sei affiancato da qualche collaboratore?
In palestra non sono da solo, sono affiancato da Marco Perrone che si occupa di tutto quello che riguarda la preparazione fisica e lo scouting delle partite. Con Marco c’è un ottimo rapporto di condivisione di idee e confronto sui sistemi di lavoro e tutto ciò che può essere utile per il buon rendimento della squadra.
Quali sono i principi su cui si fonda il tuo allenamento?
I miei allenamenti si basano su ritmi molto serrati, in modo da tenere alto il livello di concentrazione delle atlete, e soprattutto sono composti da situazioni sempre diverse per insegnare alle atlete a reagire agli imprevisti che potrebbero incontrare in gara.
Hai un rito scaramantico che ripeti prima di ogni partita?
No, non sono scaramantico per niente. Penso che sia ognuno di noi a crearsi le varie situazioni.
Qual è stata la tua più grande soddisfazione fino ad oggi?
Ne ho avute parecchie di soddisfazioni, prima da atleta e poi da allenatore. Lavorare per una società come Chieri è sicuramente una di queste!
Progetti per il futuro? Hai un sogno nel cassetto?
Per ora non penso al futuro, ma solo a finire al meglio questa stagione. Poi sicuramente non mi dispiacerebbe continuare a lavorare per una Società così importante
C’è un messaggio che vorresti lanciare alla tua squadra?
Come dico sempre: non bisogna mai rinunciare a portare avanti una cosa che piace e fa stare bene!